A chi non è mai capitata una bella bronchite rombante nella vita, di quelle con tosse secca e cavernosa, che non ti fa dormire la notte? A me, Mila, dopo tanti anni, è tornata a Giugno. Nel mese che inaugura la stagione estiva tutto mi sarei aspettata tranne questo. Così ho rispolverato un rimedio casalingo, utilizzato dalla mia nonna Angiola: i cataplasmi di lino. Ottimi per sciogliere il catarro più ostinato, fluidificarlo e trasformare una tosse secca in grassa, alleggerendo i bronchi un poco alla volta.
Qui sotto ti lascio la ricetta di famiglia, che puoi abbinare al mucolitico casalingo con orzo, datteri e fichi secchi, adatto anche ai più piccoli, come i cataplasmi di lino d’altronde. Rimedio casalingo che non conosce controindicazioni, ma necessita di una buona dose di pazienza per le applicazioni ricorrenti.

Cataplasmi di semi di lino

Le proprietà dei semi di lino

Il lino (Linum usitatissimum L.) , coltivato già dai popoli mesopotamici e successivamente dagli egizi, vanta una solida reputazione in molteplici campi: culinario, tessile, cosmetico, medico.
La pianta è un’erbacea annuale, di altezza varia, a seconda dell’utilizzo: la pianta alta è la specie coltivata e destinata all’uso delle fibre (corde, reti, sacchi, abiti, lacci, ma anche filo per uso chirurgico), mentre le specie basse sono destinate all’utilizzo dei semi, quindi l’olio.

I semi di lino sono piccoli, lucidi, di colore dorato o grigio-bruno. Interi non possiedono odore ma una volta frantumati si sprigiona l’olio con la sua peculiare fragranza, non da tutti gradita. Il sapore è dolciastro e morbido e, una volta frullati o spezzati, se ne consiglia l’utilizzo entro le 24 ore per evitare che irrancidiscano. Proprio per questo, per la ricetta dei cataplasmi di semi di lino, consiglio di macinare una piccola quantità di semi alla volta, preferibilmente quella che utilizzerete per le 3-4 applicazioni quotidiane e di riporre la farina ottenuta in un vasetto al riparo da luce e calore.

Ma veniamo alle innumerevoli proprietà dei semi di lino:

  • La presenza di mucillagini rende i semi di lino, interi o tritati, noti per la loro azione lassativa e protettiva della mucosa.

  • La farina di semi di lino è utilizzata per cataplasmi e impiastri contro affezioni cutanee, foruncoli, tosse secca, bronchite. Complici le mucillagini e l’olio che penetrano attraverso l’organo pelle.

  • L’olio di lino è costituito da gliceridi acidi saturi (linoleico, linolenico,oleico) che si prestano per curare anche le dermatiti. Sempre l’olio è una fonte vegetale di grassi omega3, fondamentali per il nostro organismo,

  • Coi semi di lino si possono preparare maschere e gel per i capelli, che donano vitalità e lucentezza.

  • Il gel di semi di lino viene utilizzato, in pasticceria vegana, come sostituto delle uova nella realizzazione di torte, muffin e biscotti.

Dosi

per 1 persona

Tempo

5 minuti

INGREDIENTI

  • 2 cucchiai di farina di lino (fresca)
  • 5 cucchiai d’acqua

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VIDEO RICETTA: Cataplasmi di semi di lino

Procedimento

  • Ti consiglio di frullare o macinare la farina di lino fresca, direttamente dai semi, quotidianamente. Questo garantisce che l’olio e le mucillagini ricavate non irrancidiscano e aumentano l’efficacia del cataplasma.
    Custodisci la quantità necessaria per i 3-4 cataplasmi giornalieri in un vasetto, lontano da fonti di luce e calore.

  • In un pentolino, preferibilmente con doppio fondo, versa la farina e l’acqua. Porta ad ebollizione e poi lascia sobbollire a fuoco lento per 1-2 minuti, senza mai smettere di girare il composto con il cucchiaio. Questo perché si addensa velocemente e può attaccarsi sul fondo.

  • Nel frattempo prepara una garza di cotone fine oppure un fazzoletto, versaci sopra il composto ottenuto ancora caldo, cercando di creare un perimetro sufficiente a coprire la zona d’applicazione del cataplasma. Spesso gola o petto.

  • Piega il tovagliolo/garza in modo che diventi una compressa facile da applicare. Posizionala sul petto quando è ancora molto calda e coprila con una sciarpetta, in modo che il calore si mantenga più a lungo. Normalmente va tenuta per almeno 20 minuti e, in caso di bronchite acuta, bisogna ripetere l’applicazione almeno 3-4 volte al giorno, fino al miglioramento.