La ricetta del pane col pomodoro strusciato è piuttosto diffusa in Toscana e, grazie ai viaggi, ho scoperto che lo è anche in Spagna (pan y tomate). Buono a colazione, a merenda, come spuntino, a patto che i pomodori siano di stagione, quindi profumati, succosi e maturi.
Dopo 34 anni di pane col pomodoro strusciato posso confermare che, personalmente, una delle varietà migliori per lo struscio è il “cuore di bue”, con pochi semi e una polpa morbida, di cui le fette s’imbevono. Questa ricetta veniva preparata da mia nonna Angiolina, per cui oltre ad essere peccaminosamente buona ha un valore affettivo non indifferente.
Spesso le ricette popolari, di cucina povera e casalinga, possiedono una saggezza intrinseca, che sopravvive alle mode e al tempo, rendendole iconiche. È il caso del pane strusciato col pomodoro, dove (inconsapevolmente) si eliminano le parti del pomodoro meno digeribili e più infiammanti: è il caso di buccia e semi. Con un solo pomodoro si fanno abbondantemente 3-4 fette, sfruttando il companatico, insomma si fa pure economia!
Ci raccomandiamo però, la ricetta necessita di pochi ingredienti ma di qualità! Vale anche per il pane, fatto preferibilmente a partire da lievito madre, e l’olio immancabilmente extravergine.
E adesso pronti via a fare pane e pomodoro, per sempre.
L’acidulato di umeboshi al posto del sale marino
Nonna Angiolina utilizzava tradizionalmente il sale marino, o l’aceto di vino bianco, per preparare la ricetta del pane col pomodoro strusciato. Poi mia madre, quindi sua figlia, in giovane età conobbe e studiò approfonditamente la macrobiotica venendo a conoscenza della prugna umeboshi e delle sue proprietà alcalinizzanti.
Da quel giorno in poi a casa, in questa ricetta, si sostituì il sale con l’acidulato di umeboshi, dando vita a un perfetto equilibrio.
L’acidulato di umeboshi è il liquido derivato dalla fermentazione delle prugne assieme al sale e, successivamente, anche allo shiso. Si sposa perfettamente con il pomodoro, per sua natura estremamente acido, riportando una certa armonia tra gli ingredienti in gioco.
Se vuoi approfondire questo ingrediente ti consigliamo la lettura del seguente articolo:
Macrobiotica e pomodori
La macrobiotica classica boccia il pomodoro in toto. In realtà boccia tutte le solanacee e la risposta è più complessa di quello che sembra. Qualcuno fa appello a un generico “sono troppo yin”, ma il punto critico è legato all’acidità di questi alimenti, in particolare quando non hanno raggiunto la piena maturazione.
Fa sempre piacere ricordare che la macrobiotica non vieta nessun alimento categoricamente, ma spinge ad interrogarsi su quale sia il proprio stato di salute nel momento presente e ad agire di conseguenza, conoscendo che tipo di contributo possono dare determinati ingredienti al nostro stato psico-fisico.
Per stato di salute qui non intendiamo le analisi del sangue, che valuterà il medico di riferimento, ma semplicemente lo stato delle nostre feci e urine, stanchezza, carica, memoria, proattività, lucidità, infiammazioni, difficoltà digestive, reflusso, per fare qualche esempio. In base a questo check-up generale si procede verso la pianificazione di quello che mangeremo, cercando di creare un pasto armonioso.
Se si decide di godere di qualche buona solanacea di stagione bene, pensiamo a come possa essere cucinata ed equilibrata nel migliore dei modi.
Dosi
per 3 persone
Tempo
10 min
INGREDIENTI
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