L

a ricetta della crema di kuzu è presente in due testi classici della macrobiotica: Il libro dei rimedi macrobiotici di Micho Kushi e Il medico di se stesso di Naboru Muramoto. Oltre al kuzu vengono aggiunti altri ingredienti, in piccole quantità, a seconda dei sintomi presenti. La ricetta di crema di kuzu che ti propongo qui è perfetta in caso di raffreddore, dolori muscolari dovuti all’influenza, crampi allo stomaco e diarrea. Funziona bene anche per alleggerire i sintomi di una sbornia, neutralizzando, appunto, l’acidità di stomaco.

In poche parole la crema di kuzu è un tonico eccezionale, capace di fornire energia e ripristinare una buona qualità digestiva. Andrebbe consumata lontano dai pasti e, preferibilmente, la mattina circa un’ora prima della colazione.

Crema di kuzu

Kuzu: origini e proprietà curative

Il kuzu è un amido ricavato dalla radice di una varietà di vite selvatica (Pueraria Lobata, Pueraria irsuta) originaria dell’Asia orientale. Si tratta di una pianta forte, invasiva ed estremamente longeva che genera, mediamente, radici del peso di 90 Kg! Da più di 2000 viene utilizzata, sia in Cina che in Giappone, per le sue proprietà curative: inutile dire che vanta un’eccellente reputazione.

Il procedimento per ottenere un puro amido di kuzu dura più di tre mesi e ci sono molti fattori critici che possono mettere a rischio la sua produzione. Questo giustifica il costo, che può, di primo acchito, sembrare alto. Noi, in famiglia, lo acquistiamo e utilizziamo come se fosse “un integratore”, ben consci del suo valore.

Il kuzu può essere utilizzato come rimedio casalingo nelle seguenti situazioni:

- Affaticamento generale: il kuzu allevia la stanchezza e accresce la vitalità.

- Disturbi intestinali cronici: vedi diarrea.

- Debolezza intestinale cronica

- Raffreddori, mal di testa, smaltimento di una sbornia, influenza.

- Ottimo anche per le persone che, temporaneamente, non possono/riescono a ingerire cibi solidi.

Per approfondire i possibili rimedi a base di kuzu, a partire dalla propria situazione di salute (di natura più yin o yang), ti consiglio di leggere Il libro dei rimedi macrobiotici di Micho Kushi.

Oltre ad essere utilizzato come tonico quando non ci sentiamo bene, si può utilizzare il kuzu in cucina e godere quotidianamente di tutte le sue proprietà. Come ingrediente è estremamente versatile, grazie alle qualità di agente addensante, rendendolo utile dalle zuppe ai desserts. Ha un sapore neutro che non interferisce e si presta anche per realizzare glasse o salse, da servire, queste ultime, con verdure o noodles. In Giappone la polvere di kuzu viene utilizzata anche per infarinare gli ingredienti per la frittura in olio alto: una delizia in termini di croccantezza.

Dosi

per 1 persona

Tempo

8 minuti

INGREDIENTI

NB: I link acquista , presenti nella lista degli ingredienti, sono suggerimenti d’acquisto verso prodotti che usiamo da tempo e reputiamo di qualità.

Procedimento

  • In un pentolino dissolvi il kuzu in una tazza di acqua (235 ml) fredda. Aggiungi la prugna umeboshi, dopo aver tolto il nocciolo e averla tritata finemente. Se invece utilizzi la pasta di umeboshi andrà semplicemente aggiunta e stemperata nel liquido.

  • Porta a ebollizione a fuoco medio, ricordandoti di mescolare frequentemente. Appena il composto inizia a produrre delle bollicine ai lati, mescola vigorosamente finché la crema di kuzu non si sarà addensata, diventando translucida.

  • Aggiungi il succo di zenzero fresco e, se desideri, anche lo shoyu (salsa di soia). Servi e consuma questo rimedio ancora caldo.