Icarciofi alla romana non so esattamente se preferisco di più mangiarli o prepararli. In entrambi i gesti provo piacere. Sono un contorno e allo stesso tempo, con qualche ottima fetta di pane, possono bastare a se stessi, regalando una cena memorabile. Certo, se quella sera non si ha una fame eccessiva. La freschezza del prezzemolo e della menta abbracciano l’amaro del carciofo, ricreando un’inaspettata dolcezza in bocca al primo sorso d’acqua. I carciofi alla romana sono un piatto primaverile della tradizione da provare. Potresti abbinarli a un semplice riso con un uovo in camicia. Oppure a del tofu in umido.
Si tratta di una ricetta divertente da preparare in compagnia, poiché necessita di qualche passaggio, soprattutto per pulire i carciofi. Io, oggi, l’ho preparata con mia figlia Zelda. A cena abbiamo mangiato i petali con le mani, uno ad uno, e concluso con un’abbondante scarpetta nel divin sughetto. I carciofi alla romana sono da mangiare caldi con chi si ama.

Quali carciofi scegliere e come pulirli
La varietà di carciofo migliore per realizzare questa ricetta sono le mammole, chiamate anche carciofi romaneschi. Hanno una forma tondeggiante e sono senza spine. Tuttavia nulla vieta di preparare i carciofi alla romana con altre varietà, ricordandosi però di pulirli sempre a regola d’arte. Riassumerò qui le indicazioni base perché tu possa riuscirci senza intoppi.
Prima di tutto prepara una bacinella con acqua, il succo di un limone e, una volta strizzato, anche le sue bucce. Una volta puliti i carciofi e i rispettivi gambi (quando non sono eccessivamente fibrosi) dovrai subito immergerli nella soluzione perché non anneriscano. Per evitare che vengano a galla e le parti superiori scuriscano puoi utilizzare un piattino che li spinga sotto il livello dell’acqua. Inizia quindi a mondare i carciofi delle foglie più dure e una volta raggiunto il cuore, taglia anche la punte.
A questo punto sposta delicatamente le foglie dall’interno verso l’esterno, aiutandoti con le dita. Col pollice tasta la corolla del carciofo per sentire se è già presente la barbetta e, in caso affermativo, rimuovila delicatamente con le mani o con l’aiuto di un cucchiaino. Se si tratta di una barbetta appena accennata, una volta cotti, non dà particolarmente fastidio mangiarla. Tuttavia non è così per tutti, di conseguenza se avete ospiti, è sempre meglio rimuoverla.
Se necessario, con un coltello spelucchino rimuovete anche la parte più esterna dalla base, quando risultasse coriacea. Questo eviterà a voi e/o agli ospiti di dover ingoiare o sputacchiare le parti più fibrose. Veniamo ai gambi: stufati sono solitamente una delizia, dopo averli privati della parte più esterna. Non è sempre il caso però, soprattutto per le mammole, che presentano un gambo ricco in fibra e povero in polpa. Dovrai fare un test. Io solitamente li cuocio sempre (sarebbe un peccato buttarli via tout court) e li assaggio prima di servire. Se sono troppo fibrosi non arrivano in tavola.
In ogni caso con gambi e foglie, inutilizzate perché troppo dure, puoi realizzare un brodo di verdure o un infuso depurativo. A questo punto i carciofi sono puliti e pronti per finire nel tegame, con la ricetta dei carciofi alla romana che racconto proprio qui sotto!
Dosi
per 4 persone
Tempo
60 minuti
INGREDIENTI
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PROCEDIMENTO